L’Atalanta gioca bene o male? Lo studio dei dati spiega: si può giocare bene (persino meglio) anche senza spettacolo

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S ono bastati solo 4 tiri a Koopmeiners (sempre più leader di questa nuova Atalanta) e compagni per sbancare l’Olimpico e issarsi al primo posto della classifica di A in compagnia del Napoli. La versione più “cinica” e pragmatica dell’Atalanta targata Gasperini fa però discutere i tifosi nerazzurri, che sono unanimemente felici per la posizione di vertice conquistata, ma sono più divisi per quanto riguarda la qualità del gioco sin qui espresso. Diciamo subito che la gara dell’Olimpico ha prodotto numeri molto risicati per quanto riguarda la produzione offensiva della squadra di Gasperini (4 tiri e soli 0.17 xG prodotti). Numeri che sono molto più bassi rispetto alla medie di stagione, e che già lo erano se confrontati con quelli delle versioni più straripanti dell’Atalanta di Gomez e compagni. Ma quello che a prima vista può sembrare “esiguo”, ha una spiegazione.

La gara dell’Olimpico non era la partita più adatta per aspettarsi un ritorno al passato per la filosofia di gioco dei nerazzurri. Anzi, la gara presentava già in fase di pre partita diverse situazioni critiche alle quali prestare tanta attenzione. Una squadra per vocazione molto verticale come la Roma avrebbe potuto giovarsi anche della qualità di Dybala sulla trequarti. L’argentino avrebbe aggiunto la giusta imprevedibilità e fantasia nella zona più pericolosa del campo e fornito un’arma in più con la quale gli uomini di Mourinho avrebbero potuto scardinare il dispositivo difensivo nerazzurro. La fortuna ha aiutato in questo caso l’Atalanta, togliendo dai giochi Dybala che si è infortunato in fase di riscaldamento, e ha seguito lo svolgersi della gara dalla tribuna, ma ha anche finito per “radicalizzare” la forma di gioco offensivo della Roma, e di conseguenza anche quella dei nerazzurri.