D opo un’altra stagione storica, che ha portato l’ennesima qualificazione alla Champions League e che ha seguito quella leggendaria di due anni fa, culminata con la vittoria dell’Europa League e la tripletta memorabile di Lookman in finale, l’Atalanta si trova oggi a dover ridefinire la propria identità. Un’identità messa in discussione da tre situazioni, che lo staff di mercato nerazzurro fatica a risolvere. La prima, ormai aperta da più di un mese riguarda Retegui, ceduto agli arabi dell’Al-Qadsiah. Chi si aspettava una rapida risposta da parte di D’Amico, un po’ come successe la scorsa stagione proprio per Retegui dopo l’infortunio di Scamacca, sicuramente è rimasto deluso. La seconda è la grana che coinvolge proprio Lookman, autentico protagonista della vittoria in Europa. L’attaccante nigeriano ha chiesto di essere ceduto, rifiutando di allenarsi e facendo scoppiare una situazione tesa tra promesse infrante e offerte ritenute non adeguata.. La sua permanenza è tutt’altro che scontata, anzi, con ogni probabilità se Ademola dovesse restare destabilizzarebbe un reparto chiave. Infine, c’è sempre la solita questione: la fascia sinistra. Una zona del campo dove, da anni, ci si arrangia come si può, senza mai trovare continuità, qualità e certezze. In questo contesto, l’identità dell’Atalanta è sospesa: senza risposte rapide su questi tre fronti – sostituzione di Retegui, futuro di Lookman e lacuna sulla corsia mancina – il rischio è perdere non solo il filo tattico, ma anche la fiducia necessaria per proseguire da protagonista.