Lazio-Atalanta, aumenta il rammarico. L’harakiri iniziale e quei dati che certificano: nerazzurri superiori

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

Lettura 4 min.
LazioÕs Elseid Hysaj (L) and AtalantaÕs Davide Zappacosta (R) in action during the Italian Serie A soccer match SS Lazio vs Atalanta BC at Olimpico stadium in Rome, Italy, 08 October 2023. ANSA/ANGELO CARCONI (ANGELO CARCONI)

D opo la bella prova di Lisbona, l’Atalanta non è riuscita a fare altrettanto contro la Lazio, nel big match di serie A del pomeriggio di domenica. I nerazzurri si sono arresi per 3-2 alla Lazio di Sarri, dopo essere andati sotto per 2-0 già dopo undici minuti di gara. La terza sconfitta in trasferta su cinque partite giocate è arrivata a causa dell’ennesimo tremendo avvio di gara (non una novità per Gasperini ed i suoi ragazzi), dove l’Atalanta è stata in parte sfortunata, con l’autorete di De Ketelaere, ed in parte sorpresa dalla capacità della Lazio di ricavare il massimo da una soluzione tattica adottata dal suo tecnico (poi vedremo meglio). Ovviamente il doppio svantaggio ha condizionato il resto della gara. L’Atalanta ci ha messo una ventina di minuti prima di riaggiustare le cose e cercare di riorganizzarsi. Nel frattempo, i nerazzurri hanno rischiato di subire in almeno due occasioni la terza rete che avrebbe definitivamente chiuso l’incontro. Nonostante tutte queste difficoltà, i nerazzurri sono poi riusciti a pareggiare a metà della ripresa, prima di sciupare tutto per via di una disattenzione difensiva ad otto minuti dalla fine, quando Vecino ha portato a 3 le reti dei biancocelesti. Abbiamo detto all’inizio di questa breve sintesi che a inizio partita Sarri ha utilizzato un espediente tattico per mettere in difficoltà i nerazzurri. Questo è consistito nello spostare sul lato sinistro del terreno di gioco Luis Alberto, in una posizione che lo ha portato a giocare in prossimità di Zaccagni e vicino alla linea laterale.