L’efficacia dell’Atalanta e le avversarie/1 La fase di non possesso è da big. Prima analisi verso il ritorno del campionato

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D urante questa pausa forzata imposta dai campionati del mondo di calcio, abbiamo avuto modo e tempo per dare un’occhiata a diversi aspetti del gioco dell’Atalanta. Molto spesso si è trattato di affrontare argomenti tattici, mentre altre volte si è trattato di confrontare le prestazioni dei singoli calciatori, o di indagare i profili dei quelli che potrebbero trasformarsi in obbiettivi di mercato dei nerazzurri. Da qua in poi (tranne che per repentini movimenti di mercato), torneremo invece del campionato di A, cercando di indagare alcuni aspetti del gioco dell’Atalanta, confrontandoli con le sue rivali in campionato, ovvero quelle squadre che competono con i nerazzurri per accaparrarsi i pass che permetteranno di giocare in Europa la prossima stagione. Ci siamo concentrati su un aspetto particolare, ovvero l’efficacia applicata al gioco del calcio, esplorando attraverso due specifici approfondimenti (fase di non possesso e fase di possesso), di cui questo scritto costituisce la prima parte, le diverse sfaccettature. Abbiamo cercato di capire dove la squadra di Gasperini è già competitiva se paragonata alle altre squadre rivali e dove deve invece migliorare per poter arrivare nelle prime sei posizioni utili. Come abbiamo accennato sopra, in questa prima parte ci siamo concentrati sulla definizione di efficacia applicata al gioco del calcio e alla fase di non possesso. Cominciamo dunque dalla definizione. Per l’enciclopedia Treccani, l’efficacia è “la capacità di produrre pienamente l’effetto voluto, e l’ottenimento stesso dell’effetto”. Se vogliamo applicare tale definizione al gioco del calcio, si tratterà di vedere quanto una squadra è abile nel tradurre in concreto la propria forma di gioco, prendendo in considerazioni diverse variabili. Anche in questo caso si tratterà di partire da un punto ben preciso: la capacità di produrre pienamente “l’effetto voluto”, non sempre (anzi quasi mai) viaggia di pari passo con quello che la gente percepisce come “gioco spettacolare”. Si tratta invece di un discorso più ampio che prende in considerazione principalmente due aspetti: le forze a disposizione e la tattica.