Lipsia-Atalanta, match analysis. Sfida in equilibrio, che svela un rischio: occhio all’arrembaggio, arma a doppio taglio

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D opo i primi novanta minuti, la sfida tra Atalanta e Red Bull Lipsia resta in equilibrio. La partita tra la formazione di Gasperini e quella di Tedesco è stata molto tattica nella sua prima parte, dove nemmeno lo splendido gol di Muriel è riuscito a smuovere più di tanto la situazione di stallo che si era creata sul campo. Al sessantesimo minuto la gara è poi letteralmente esplosa, dopo il rigore (parato da Musso a Silva) e la successiva capitolazione dell’Atalanta per mezzo di un autogol di Zappacosta. L’Atalanta ha reagito con veemenza e ci ha provato con maggior caparbietà, ha colpito un palo, ma nel finale di gara della partita ha rischiato di capitolare in almeno tre occasioni, tutte nate su ripartenze della squadra di Tedesco.

L’assenza contemporanea di Dijmsiti e Toloi aveva creato dubbi circa il modulo che l’allenatore di Grugliasco avrebbe adottato nella complicata sfida dei quarti di finale di Europa League. Nelle dichiarazioni del giorno precedente la partita, Gasperini aveva speso tante lodi per Scalvini, facendo intuire che il giovane prodotto del vivaio bergamasco potesse anche partire dall’inizio. Evidentemente si è trattato di pre tattica, perché a scalare nella linea a tre di difesa è stato l’olandese de Roon. Quindi, solito 3-4-2-1 con Koopmeiners chiamato a fare coppia centralmente con Freuler, e trequarti rivoluzionata rispetto alle ultime uscite con Pessina centro destra e Pasalic centro sinistra. In attacco Muriel. Domenico Tedesco gli ha risposto con il 3-5-2, anche lui ha deciso di non snaturare l’impianto tattico solitamente utilizzato dalla sua squadra. In avanti l’ex Milan Andre Silva e il talentuoso e rapido Nkunku. Alle loro spalle una vecchia conoscenza dei nerazzurri: Dani Olmo. Lo spagnolo aveva già incontrato l’Atalanta tre stagioni or sono, nella doppia sfida di Champions League che aveva opposto i bergamaschi ai croati.