A lla New Balance Arena si è giocata una partita decisiva per le sorti dei nerazzurri nella massima competizione europea, che ha visto l’Atalanta opposta ai belgi del Bruges. La squadra di Juric si è presentata alla sfida con il peso del 4-0 subito a Parigi, mentre la squadra guidata da Hayen, sulle ali dell’entusiasmo del 4-1 rifilato al Monaco. I belgi si sono presentati con la consapevolezza di dover sfruttare al massimo organizzazione nel palleggio e compattezza che li ha contraddistinti nelle ultime stagioni per disarmare il pressing e l’intensità dell’Atalanta. Ne è nata una sfida combattuta, dove l’allenatore spalatino l’ha spuntata a modo suo, così come stiamo imparando a conoscerlo, in modo pragmatico, forse meno spettacolare rispetto al recente passato, ma decisamente concreto. Visto che per entrambe le squadre l’obbiettivo da qua al termine del girone non sarà probabilmente quello di inseguire l’accesso diretto agli ottavi, ma di mantenere una posizione utile tra le prime ventiquattro che garantisca loro la possibilità di giocarsi i sedicesimi di finale, i punti guadagnati dall’Atalanta hanno già un peso specifico doppio, perché ottenuti in uno scontro diretto con una possibile rivale. La partita ha poi raccontato di due approcci diversi ma entrambi funzionali a un obiettivo che è passato attraverso la gestione attenta delle varie fasi della partita. Ma procediamo con ordine e diamo un rapido sguardo alle formazioni iniziali.
L’Atalanta ha affrontato il Brugge con il 3-4-1-2 e con Lookman rientrato accanto a Krstović, mentre Pašalić ha agito tra le linee. Sulle corsie esterne hanno trovato spazio Bellanova e Bernasconi (ottima la sua prova) ormai promosso a laterale sinistro”di coppa”. Ederson e de Roon sono tornati a formare la coppia di mediana. Hayen ha risposto a Juric schierando il Brugge con un 4-2-3-1, con Vanaken alle spalle di Tresoldi e gli esterni Forbs e Tzolis pronti a correre in transizione. La linea difensiva a quattro era formata da Sabbe, Ordoñez, Mechele e Seys, e protetta da Stankovic. In porta Jackers, ha sostituito il titolare Mignolet, indisponibile. La scelta di Juric hanno puntato (almeno nelle intenzioni) su ampiezza e attacchi diretti, mentre Hayen ha protetto il centro con Stanković e Sandra e ha cercato profondità immediata sugli esterni. La partita si è sviluppata su questo equilibrio, con l’Atalanta che ha provato a consolidare possesso e riaggressione, e con il Brugge che ha difeso basso e creato pericoli nelle ripartenze, e ha utilizzato la gestione della palla per far correre a vuoto i nerazzurri.