Ma che squadra è il Mitdjylland? Gioca all’antica, ma pensa moderno (e usa dati e realtà virtuale per vincere di più)

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L a prima avversaria dell’Atalanta nella Champions League 2020/21 è la squadra danese del Mitdjylland. Il club di Herning non ha una lunga storia alle sue spalle, essendo nato nel 1999 dalla fusione tra l’Ikast FS e l’Herning Fremad, ma è sicuramente uno dei club più innovativi del vecchio continente. Nelle pagine di Corner ci siamo già occupati in passato del suo rivoluzionario sistema di allenamento, dove la sabermetrica e gli xG la fanno da padrone. Così come abbiamo già trattato della stretta relazione tra questo club, guidato da Rasmus Ankersen e il club Inglese, con base a Londra, del Brentford. Il Mitdjylland resta un club molto attento a qualsiasi innovazione tecnologica.

Lo scorso settembre ad esempio ha siglato un accordo quinquennale con il Replay Institute di Brondnby per la sperimentazione del «replay 360». La soluzione replay consente di eseguire analisi a 360 gradi dei dati sportivi. Ciò viene fatto sincronizzando e stabilizzando i dati delle partite di calcio. Il formato dei dati viene poi tradotto in replay digitali, che consentono di (ri)vivere la partita vista dalla posizione del giocatore e da tutte le angolazioni - precisamente nella stessa situazione in cui una certa azione si è svolta nella partita. In questo modo allenatore e giocatore possono sviluppare discussioni per valutare le scelte fatte, con l’obiettivo di migliorare le capacità di lettura di ogni singolo giocatore. Se tutto questo non bastasse per descrivere il club danese, sappiate che il Mitdjylland utilizza qualcosa di simile al coefficiente ELO, applicandolo ai giocatori di tornei con livello simile alla Danish Superliga, come ad esempio la Zweite Bundesliga (la serie B tedesca), per pescare profili adeguati e dal costo abbordabile.