Manchester-Atalanta, match analysis. La furbizia di un inizio «prudente», poi tutta la differenza nei cambi dalla panchina

scheda.

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G asperini aveva diversi problemi di formazione con cui fare i conti nell’importante sfida dell’Old Trafford. Fuori due dei titolari di difesa (Djimsiti e Toloi) e fuori anche i due esterni titolari (Hateboer e Gosens) oltre a Pessina. In molti avevano pensato ad un possibile cambio modulo (4-2-3-1), forse con idee più conservative rispetto al solito 3-4-1-2. Invece il tecnico di Grugliasco ha arretrato de Roon nel pacchetto dei difensori (incerto nei primi minuti ma poi meglio) e non rinunciando al suo modulo ed ai suoi principi di gioco.

Solskjaer gli ha risposto con il suo solito 4-2-3-1, rinunciando (a sorpresa) in partenza al nazionale francese ed ex Juventus, Paul Pogba. L’Atalanta, memore di qualche gol di troppo subito nei primi minuti, non ha avuto la solita partenza arrembante. Nessuna azione di pressing alto esasperato ed una prima linea pressione posizionata decisamente più bassa rispetto a quanto di solito non faccia in campionato. Le linee nerazzurre sono rimaste comunque molto strette tra loro, sicché i tre dietro hanno in qualche occasione concesso molto campo e qualche ripartenza al Manchester United, che aveva in Rashford e Ronaldo due terminali offensivi velocissimi. L’Atalanta ha comunque guadagnato gradualmente il possesso del campo, e al quindicesimo minuto (poco prima del gol del vantaggio), il possesso palla dei nerazzurri era già salito al 59%, con 126 passaggi effettuati (80% di precisione).