Milan-Atalanta -2: l’analisi tattica. Pioli ora vola in attacco, Gasp fatica in difesa: ritmi bassi ed equilibrio per provare il colpo

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C ome si batte il Milan di Pioli ? Chi fermerà quel Leao che pare essere il giocatore più in forma tra i rossoneri? Dalle 14.30 di domenica scorsa, quando l’arbitro Maresca con il suo triplice fischio ha determinato la fine di Spezia - Atalanta, tra i tifosi nerazzurri non si parla d’altro. Questo perché il calendario di A con “diabolica” precisione, ha messo in programma la sfida tra il Milan capolista ma inseguito da vicino dai cugini interisti, e l’Atalanta di Gasperini immischiata nella lotta per l’Europa a 180 minuti dal termine. Entrambe le squadre hanno necessità di vincere o quantomeno (ma per entrambe diventerebbe qualcosa di più rischioso) di muovere la classifica. Ne ha bisogno il Milan, che vede il traguardo dello scudetto a un passo, ma ne ha ancor più bisogno l’Atalanta, che viaggia a pari punti con Roma e Fiorentina (attese da Venezia e Sampdoria), con le quali nel caso di arrivo in parità, non gode del favore degli scontri diretti. Gli uomini di Gasperini devono quindi puntare al bottino grosso, contro una squadra lanciatissima e in una condizione mentale strepitosa, che giocherà davanti ai 70.000 e più tifosi di un San Siro stracolmo. Partiamo proprio da questo punto. Con cinque giornate di campionato ancora da giocare, il 19 aprile scorso, Milan ed Inter si sono incrociate nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, con i nerazzurri che furono capaci di piegare la squadra di Pioli con un rotondo 3-0. Dopo quella partita, dove l’Inter ebbe una netta supremazia a livello di gioco espresso, si ebbe la sensazione che la squadra di Inzaghi non avesse soltanto impartito una dura lezione ai cugini, ma avesse al contempo sistemato per “forza dimostrata” anche le gerarchie in campionato, dove la differenza al momento la faceva solo la gara da recuperare contro il Bologna. Ma il Milan non si è dato per vinto.