Milan-Atalanta: cosa insegnano i dati della sconfitta di San Siro? I due eccessi e il futuro mercato (con o senza Gasp)

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Atalanta’s Luis Muriel (L) challenges for the ball AC Milan’s Davide Calabria during the Italian serie A soccer match between AC Milan and Atalanta at Giuseppe Meazza stadium in Milan, 15 May 2022. ANSA / MATTEO BAZZI (MATTEO BAZZI)

N onostante una gara giocata con molta attenzione, l’Atalanta di Gasperini non è riuscita a portare a casa punti da San Siro. I rossoneri si sono imposti con un perentorio 2-0, suggellato anche dagli xG totali prodotti: 1.53 contro 0.78. I due tecnici si temevano, e lo si è visto nei primi sessanta minuti di partita, dove le due squadre hanno badato di più a non subire reti, anziché segnarne.

L’Atalanta lo ha fatto mantenendo un baricentro basso (46 metri contro i 56 metri del Milan), mentre i rossoneri hanno cercato di fare qualcosa di più, ma lo hanno fatto in modo estemporaneo e poco organizzato, che ha puntato più sulle iniziative dei singoli giocatori rossoneri. Con un baricentro basso e tutti gli uomini di manovra (escluso Muriel) sotto palla, è stato complicato per i nerazzurri consolidare e gestire i propri possessi. Per tutto il primo tempo, il Milan ha potuto quindi dominare i ritmi di gioco attraverso un maggior controllo della palla (59%), ma senza creare grosse occasioni (6 tiri e 0.23 xG prodotti).