Milan-Atalanta, match analysis. Cosa insegna il ko? L’equilibrio ha un prezzo: si attacca meno. Ma dopo i cambi, il patatrac

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P er caricare i suoi nei giorni che hanno preceduto la partita, Pioli ha rievocato l’umiliante sconfitta del 19 dicembre 2019, quando i giocatori di Gasperini avevano annichilito i rossoneri con un perentorio 5-0. Il tecnico di Grugliasco al contrario, ha preferito mantenere un profilo decisamente più basso, ed ha deciso di non rilasciare dichiarazioni nel pre partita, come avviene da qualche tempo a questa parte. Il braccio di ferro tra i due tecnici è stato vinto dal rossonero, anche se il gioco del Milan non è risultato particolarmente brillante, per via di un’eccessiva tensione mostrata dai giocatori di Pioli. L’Atalanta è stata invece molto equilibrata (ma poco incisiva) per sessanta minuti, ed è poi capitolata a seguito di due contropiedi. Il primo viziato da un fallo in partenza. Il secondo grazie ad una progressione di Hernandez, mal gestita dai nerazzurri.

Gasperini ha schierato in partenza un undici inusuale. Il modulo di partenza è stato il solito 3-4-2-1, ma con de Roon schierato a destra (dalla parte di Leao) nei tre di difesa. A centrocampo Koopmeiners è stato schierato come centrale sullo stesso lato di campo (com’era già avvenuto nella gara di Spezia), mentre sulla trequarti hanno trovato spazio Pasalic e Pessina, che hanno supportato Muriel. Nel complesso uno schieramento prudente, con Matteo chiamato a svolgere un a grossa mole di lavoro in fase di non possesso, dove doveva limitare in avvio i portatori di palla rossoneri.