«Questa Atalanta non diverte». I numeri e un ragionamento tra efficacia e bellezza del gioco (a beneficio di chi storce il naso)

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D opo 8 giornate di campionato l’Atalanta occupa la prima posizione in classifica. Se questo non bastasse a soddisfare i tifosi nerazzurri, si può aggiungere dell’altro. La squadra di Gasperini con i 20 punti guadagnati ha infranto un nuovo record, quello relativo alla miglior partenza per i nerazzurri nei campionati di A fin qui giocati. Inoltre, Atalanta e Napoli restano le uniche due squadre del campionato a non aver subito nessuna sconfitta, con i nerazzurri che - è bene ricordare - hanno giocato 3 scontri diretti con formazioni finite davanti a loro nella passata stagione, vincendo con Roma e Fiorentina e pareggiando con il Milan campione d’Italia. Nei 752 minuti giocati (compresi quindi i minuti di recupero), l’Atalanta ha subito solo 3 reti, una ogni 251 minuti (dato arrotondato per eccesso). Eppure, qualche tifoso nerazzurro (più d’uno a dire il vero) storce ancora il naso di fronte alle prestazioni della squadra di Gasperini. “Il gioco non è più spettacolare come quello di una volta” si sente e si legge da più parti. Tutti in sostanza sono soddisfatti per i risultati (e ci mancherebbe) ma è sparita “la bellezza”, la “qualità” del gioco. Non ci si diverte più, dicono in molti. Abbiamo provato dunque a riflettere su questo aspetto, utilizzando i numeri dove questi ci sono potuti essere d’aiuto, e abbiamo cercato di ragionare anche sul concetto di bellezza legato al gioco del calcio. Partiamo dunque proprio da quest’ultimo punto.