Salernitana-Atalanta 1-0, match analysis. I meccanismi del primo tempo e quelli saltati del secondo, fino al ko

scheda. La match analysis di Gianluca Besana

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A dare il via agli anticipi del sabato della 35ª giornata di campionato ci hanno pensato Atalanta e Salernitana in campo alle ore quindici. La prima aveva un estremo bisogno di punti per non concedere terreno a Roma e Milan, che prima della gara dell’Arechi erano le principali concorrenti per i posti in Europa della prossima stagione. La seconda, forse un po’ meno affamata di punti rispetto ai nerazzurri, per via di una posizione tranquilla in classifica che le vedeva staccata di ben otto punti dallo Spezia terz’ultimo. L a squadra di Sosa era comunque desiderosa di fare bene e voleva riscattare la sconfitta subita ad Empoli nell’ultimo turno di campionato, e al contempo voleva regolare i conti con la squadra di Gasperini che nella gara di andata gli aveva rifilato ben otto gol infliggendo la sconfitta più pesante rimediata dai granata in Serie A. A prendere l’aereo in direzione Salerno sono stati solo 20 giocatori nerazzurri, contando Rossi (terzo portiere) e tre primavera (Bernasconi, De Nipoti, Mendicino) aggregati alla prima squadra. L’Atalanta era di fatto ancora in piena emergenza per quanto ha riguardato squalificati (Mæhle) ed indisponibili: Hateboer, Ruggeri, Palomino, Boga, Vorlicky e Lookman. Proprio quest’ultimo ha rappresentato la cattiva notizia di giornata, perché tutti si attendevano il suo recupero. Quella buona invece ha riguardato Højlund, recuperato per la gara contro i granata. Va comunque ricordato che il saldo dei giocatori a disposizione di Gasperini tra la scorsa giornata di campionato e quella che li ha visti impegnati contro la Salernitana ha fatto registrare un saldo di meno due. Una situazione estremamente pericolosa quella di “rimanere corti “ a livello di giocatori utilizzabili nel calcio moderno, che richiede intensità e freschezza atletica per tutti i novanta minuti, e che l’Atalanta aveva già pagato caro la domenica precedente contro la Juventus. Sul fronte opposto, la squadra allenata da Paulo Sosa non aveva invece grossi problemi numerici. Al tecnico portoghese mancavano solo Bronn (squalificato per somma di ammonizioni) e Valencia (infortunio muscolare), mentre Gyomber e Candreva, pur stringendo i denti sono andati in panchina. Ovviamente le statistiche pre gara deponevano tutte a favore dei nerazzurri, che nell’arco del campionato avevano sin li creato più occasioni da gol per novanta minuti (6 a 3.9), effettuato più tiri (13 a 9), più expected gol (1.71 a 1.11), più duelli vinti (82 a 73) e più pressing di squadra (23 a 18).