Sampdoria-Atalanta, match analysis. Ritmi alti, pressione, cambi ritardati: così Gasp ha aiutato la sua difesa inedita

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N emmeno il tempo di digerire il pareggio con l’Udinese, che la squadra di Gasperini è stata chiamata ad un nuovo impegno in campionato. L’avversario di turno era la Sampdoria di D’Aversa, che l’Atalanta ha piegato in una gara che poteva complicarsi per via del prematuro vantaggio blucerchiato. La Sampdoria arrivava allo scontro con l’Atalanta dopo la vittoria con lo Spezia (2-1), che aveva allontanato gli incubi d’esonero che tormentavano D’Aversa. Gasperini invece ha dovuto fronteggiare i soliti problemi di un’infermeria sempre piena.

Moduli diversi per i due tecnici. Difesa a quattro per l’allenatore blucerchiato con la coppia di centrali difensiva formata da Yoshida e Colley, che hanno incrociato sul potente Zapata. Una linea di centrocampo ibrida, con Candreva che ne ha determinato la composizione (tre / quattro) a seconda della posizione che ha assunto sul terreno di gioco. In avanti la coppia Caputo-Gabbiadini. Per il tecnico nato a Stoccarda sempre indisponibili Damsgard, Verre e Bereszynskyi.

Gasperini gli ha risposto con il solito 3-4-2-1. Linea di difesa a tre costituita da Lovato, Palomino ed il de Roon schierato come braccetto di sinistra. Maehle ha ritrovato posto a sinistra nei quattro di centrocampo, mentre la coppia di centrali era formata da Koopmeiners e Freuler. Sulla trequarti, Malinovskyi e Pasalic (sempre più convincenti le prove del croato). Unica punta Zapata. L’Atalanta ha avuto una buona partenza, con la solita “prudenza” (leggere intelligenza) che la contraddistingue da qualche gara a questa parte.