Sassuolo-Atalanta 0-2, match analysis. Il cinismo da «big» e due modi diversi di attaccare alla base della vittoria

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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L a nuova stagione di A dell’Atalanta è iniziata al Mapei Stadium di Reggio Emilia, che i tifosi bergamaschi considerano un po’ come una seconda casa, per il fatto che proprio lì si è conquistata la prima qualificazione in Champions, e si sono giocate anche diverse partite di Europa League quando il vecchio Comunale non poteva ospitarle. I nerazzurri si sono trovati di fronte il Sassuolo di Alessio Dionisi, che lo scorso anno si è piazzato al tredicesimo posto. Non una big, ma nemmeno una neo promossa, e per questo adatta a misurare le ambizioni della squadra di Gasperini, ancora alle prese con le scorie della preparazione, e purtroppo anche con il primo serio infortunio della stagione che ha riguardato El Bilal Tourè (rottura dell’intersezione del retto femorale destro). Dopo una sessione di mercato ricca, con tanti giocatori di qualità in entrata, le ambizioni dei tifosi nerazzurri sono giustamente cresciute. La squadra era (ed è) sulla carta tra le più attrezzate del campionato, e da qua alla fine del mercato, con ogni probabilità verrà rinforzata con altri acquisti che completeranno il pacchetto degli esterni e dei difensori, mentre si deciderà nei prossimi giorni se cercare o meno un sostituto di Tourè. Dopo le amichevoli estive, che di probante hanno veramente poco, era dunque arrivato il momento di testare la forza della squadra in una partita di quelle vere, con i tre punti in palio.