L a sosta delle nazionali è arrivata in un momento utile per la Atalanta. Non solo ha consentito ai nerazzurri di svuotare (almeno parzialmente) l’infermeria, ma anche a noi che di Atalanta scriviamo, di fare alcune riflessioni tattiche che vanno oltre il semplice bilancio delle partite. Mentre gli atleti si sono dunque divisi tra chi ha risposto alla chiamata delle nazionali, e chi ha continuato a lavorare a Zingonia, noi di Corner abbiamo scorso immagini e metriche nel tentativo di mettere a fuoco ancor meglio l’Atalanta targata Juric. In questo senso, uno degli spunti più interessanti riguarda l’esperimento tattico utilizzato dal tecnico spalatino nella gara giocata contro il Como, e che ha riguardato la convivenza in attacco di due esterni veloci come Ademola Lookman e Kamaldeen Sulemana. Schierare i due contemporaneamente è stata una scelta dettata in parte dalle contingenze, ma soprattutto da un’intuizione tattica di Ivan. Un’idea che mira a un’Atalanta più verticale, più “freccia” nell’uno contro uno e nella profondità immediata. Una soluzione che genera però un primo nodo tattico da sciogliere, ovvero, come cambia la struttura di gioco quando hai due punte laterali.
Se l’idea di base è semplice (usare due giocatori rapidi, imprevedibili, capaci di attaccare la profondità) la sua realizzazione si scontra con equilibri tattici e organizzativi che vanno ridefiniti. I due attaccanti/esterni hanno caratteristiche simili (velocità pura, dribbling in uscita, corsa negli spazi dietro la difesa avversaria) ma non sono identici nei movimenti e negli adattamenti richiesti.