Udinese-Atalanta, match analysis. Il peso degli infortuni si riflette sui cambi (eppure il pareggio resta stretto, visti i dati)

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T ra le tante cose nuove e positive a cui ci ha abituato l’Atalanta in questo avvio di stagione, bisogna però registrare anche una costante negativa. L’infermeria dell’Atalanta si riempie di domenica in domenica senza che nessuno degli infortunati, specialmente quelli di lungo corso, risolva i problemi che li affliggono. Così, l’Atalanta salita in Friuli ha dovuto fare i conti con ben 5 infortunati (Toloi, Zapata, Zappacosta, Djimsiti, Musso) oltre a Palomino fuori per i problemi che ben conosciamo. Gasperini è stato dunque chiamato a gestire una nuova emergenza che ha colpito trasversalmente tutti i reparti, ma che ha acceso la spia rossa per quanto ha riguardato la difesa. Con una lista degli indisponibili così lunga, il tecnico di Grugliasco si è trovato inoltre privato della possibilità di incidere con i cambi durante il corso della partita come piace fare a lui. L’Udinese di Sottil sul fronte opposto non ha registrato nessun problema di formazione, ad esclusione del solo Becao che si è fermato nel corso della settimana. Le 6 vittorie consecutive da cui era reduce la formazione friulana, la accreditavano di una buona qualità di gioco e di una forma fisica eccezionale, ma anche di una fiducia generale che ha circondato e circonda l’ambiente bianconero.

Per Gian Piero Gasperini l’undici iniziale è stato dunque quasi obbligato, soprattutto perché il tecnico di Grugliasco non ha rinunciato nonostante le tante defezioni alla difesa a 3. Nella linea schierata di fronte a Sportiello ha trovato dunque spazio Scalvini (centro sinistra) che ha affiancato Demiral ed Okoli. Nessuna novità di rilievo sulla linea di centrocampo, mentre in avanti si è tornati all’1-2, con Pasalic schierato nella posizione ibrida di trequartista pronto a riempire l’area di rigore al momento opportuno, mentre Lookman (destra) e Muriel (sinistra) si sono spartiti il fronte d’attacco.