Young Boys-Atalanta, match analysis. Il doppio calo e la pressione sofferta, ma i dati parlano comunque per Gasp

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L a vittoria ottenuta dal Manchester United ai danni del Villarreal, arrivata grazie alle marcature di Ronaldo e Sancho aveva aperto ufficialmente le gare della quinta giornata di Champions League. Reti che hanno peraltro potevano condizionare anche il cammino dell’Atalanta, che vincendo la gara al Wankdorf di Berna avrebbe potuto giocare l’ultima gara contro gli spagnoli con il vantaggio di qualificarsi con due risultati su tre. Così non potrà però essere, perché la gara contro gli elvetici si è rivelata più ostica del previsto, con gli uomini di Gasperini che sono stati in grado di riacciuffare il pareggio solo nei minuti finali di partita, grazie ad una punizione realizzata da Muriel, appena entrato sul terreno di gioco.

Contro lo Yong Boys, Gasperini ha optato per qualche rotazione nell’undici di partenza rispetto alla formazione titolare di domenica. Demiral, Freuler e Malinovskyi hanno rimpiazzato rispettivamente Dijmisti, Koopmeiniers e Ilicic. Gli ha risposto Wagner con il miglior 4-3-3 che ha potuto schierare, tenendo conto che anche il tecnico tedesco ha avuto problemi di formazione, con ben sette giocatori indisponibili. Ritmi subito elevati tra Young Boys ed Atalanta, con la squadra di Gasperini che ha assunto sin dai primi minuti una postura molto aggressiva e con il baricentro alto. Per gli svizzeri un centrocampo a tre molto stretto, che ha invitato Maehle e Zappacosta a restare molto alti. Sulla costruzione bassa degli elvetici, consuete marcature a uomo per gli uomini di Gasperini, con Malinovskyi che si è occupato di Lauper, Zapata di Burgy, mentre per i due esterni nerazzurri ci sono state le solite lunghe corse sulle ricezioni di Hefti e Garcia.