Alla scoperta di Podence, il «Papu» portoghese che tifava Benfica, partì dallo Sporting e ora fa impazzire la Premier

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D opo aver trattato nello scorso approfondimento la storia del canadese Alphonso Davies, torniamo oggi nel vecchio continente per parlare di un calciatore quasi sconosciuto qui in Italia, ma che si sta rendendo protagonista di grandissime prestazioni in Premier League con il suo Wolverhampton. A differenza dei protagonisti degli articoli precedenti non è un giovanissimo (essendo nato nel 1995), ma ha folgorato parecchi appassionati grazie alle sue magiche giocate che unite alla statura di 165 cm lo fanno assomigliare al nostro ex capitano Gomez (ma in Inghilterra lo comparano ad Hazard). Il giocatore di cui parleremo oggi è l’ala portoghese Daniel Podence. Daniel Castelo Podence nasce il 21 ottobre 1995 da Quintino Podence e Maria do Ceu Castelo ad Oeiras, Portogallo. La storia di Podence non è caratterizzata da grandi problemi durante l’infanzia, dato che la famiglia appartiene alla classe media portoghese e la cittadina dove cresce può ritenersi privilegiata. Infatti Oeiras è un comune di circa 170mila abitanti alle porte della capitale Lisbona, ed è considerata una delle cittadine più sviluppate del Portogallo. Sin dall’antichità Oeiras, data la vicinanza a Lisbona e la sua posizione geografica più aperta sull’oceano rispetto alla capitale, fu scelta dalle famiglie benestanti portoghesi come luogo di villeggiatura estiva. Per questo motivo in città è possibile trovare numerosi e affascinanti palazzi signorili, oltre a luoghi di cultura, musei, mercatini e fortificazioni costruite nel corso del XVII secolo per proteggere la capitale.

È in questo clima tranquillo e senza grossi problemi che Daniel trascorre la propria infanzia, dimostrando sin da subito un talento innato per il calcio. Il primo ad accorgersi delle potenzialità di Podence è proprio il padre Quintino, il quale si rivela una figura piuttosto presente nella prima parte della carriera calcistica del figlio. Sin dall’età di sei anni infatti Daniel inizia a seguire uno schema di allenamento preparato apposta per lui, e all’età di otto anni la famiglia lo iscrive nell’accademia del Belenenses, uno dei più antichi club portoghesi. Le pressioni qui iniziano a farsi piuttosto elevate nonostante la tenera età di Daniel, che come riportato in alcuni approfondimenti sul web era un bambino piuttosto fragile e sensibile. Nonostante ciò il giovane Podence riesce a resistere alle aspettative createsi su di lui, rivelando anche agli osservatori di altri club il potenziale già individuato in passato dal padre.