Atalanta-Inter è anche la partita di Amedeo Baldizzone, talento fermato due volte dalla sfortuna. Ecco la sua storia

storia. La storia del calcio di Dino Nikpalj

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D opo quella corrida di Bologna il Vava, al secolo Giovanni Vavassori da Arcene, era persino finito nella copertina del Guerin Sportivo, autentica bibbia dei calciofili a cavallo tra anni ’70 e ’80. Un lavoretto niente male che rifaceva il verso ai Gialli Mondadori: foto circolare su sfondo giallo e un titolo inequivocabile, “Gli indemoniati” a sormontare il difensore nerazzurro trattenuto da tre persone al termine di un match perso 1-0 che si rivelerà decisivo per le sorti della stagione 1978-79. Conclusa con la retrocessione in B insieme e Verona e Lanerossi Vicenza e una rocambolesca (a tratti sospetta) salvezza dei felsinei, all’epoca tra le poche squadre mai scese di categoria.

Da quella trasferta l’Atalanta ne era uscita a pezzi, in ogni senso: agganciata in classifica dal Bologna al terzultimo posto, 4 giornate di squalifica a Vavassori, 2 a Mei, una a Rocca, fuori pure Titta Rota per una partita e – abbastanza bizzarro – pure un’ulteriore ammonizione ancora per Rocca. Una Caporetto, insomma, con alle porte il match interno con l’Inter, quasi un derby. I nerazzurri meneghini non erano in quella che si può dire la migliore fase della loro storia: l’anno prima avevano vinto la loro seconda Coppa Italia interrompendo un digiuno di trofei che durava dallo scudetto del 1971 in un’epoca dove il baricentro del calcio italiano era tutto spostato su Torino. In panchina c’era il sergente di ferro Eugenio Bersellini che due campionati dopo riporterà il tricolore a Milano, raccogliendo il testimone dalla sponda rossonera che proprio al termine di questa stagione 1978-79 conquista il titolo della stella. E’ il 1° aprile 1979, giornata numero 24: l’Inter arriva a Bergamo al quinto posto in classifica con 29 punti a 6 dalla capolista Milan e con davanti pure Perugia (che chiuderà imbattuto ma secondo), Torino e Juventus. L’Atalanta ne ha invece 16, a soli 2 dalla salvezza, ma soprattutto ha una squadra devastata.