Atalanta-Inter, quel derby eterno tra nerazzurri: in campo (come nella Pasqua 1978) e pure sul tappeto del Subbuteo

storia.

Lettura 7 min.

N umero di catalogo 58. Per sempre. In un mondo dove le divise da gioco erano ancora una cosa seria a quel numero rispondevano Inter, Atalanta, Pisa e Imperia. In rigoroso ordine. Più il Bruges e gli austriaci dell’Admira Wacker. Questo da quando il catalogo del Subbuteo, probabilmente il gioco del calcio da tavolo più famoso e bello del mondo, è stato stampato anche in italiano. Nella versione rigorosamente inglese, quel numero era attribuito alla seconda maglia del Middlesbrough (la squadra di de Roon nella breve parentesi oltremanica) e in subordine al resto del mondo, italiane in primis. Pantaloncini neri e maglia a strisce verticali nerazzurre. Punto.

Per abbonarsi a Corner e leggere tutta la storia, clicca QUI

Altro che il modello “pelle di serpente” dell’Inter di questa stagione o quello con strisce a zigzag della precedente: fortunatamente pare che il look della stagione 2022-23 sarà di quelli molto tradizionali, al limite dell’ortodossia. Da questo punto di vista all’Atalanta è sempre andata bene, il massimo della trasgressione si è avuto nella larghezza delle strisce, nella parte superiore a prevalenza nera o nell’inserimento dell’oro questa stagione. Oltre non si è mai andati, riservando eventuali divagazioni soprattutto cromatiche alla seconda e, soprattutto, alla terza maglia. Ma in quegli anni ’70 (e pure nel decennio dopo), le cose erano molto più semplici: in casa la prima maglia, in trasferta quella di riserva tendenzialmente bianca per non complicare la vita a nessuno. E non c’erano dubbi che quella a strisce nerazzurre identificasse Inter e Atalanta, lo confermava pure il Subbuteo. Dove, almeno in quegli anni, di maglie di riserva ce n’erano comunque pochissime: il trucco stava nell’acquistare appena possibile un bel Real Madrid che con il suo total white andava bene per tutte le stagioni e trasferte.

E difatti il 27 novembre 1977 i nerazzurri di Bergamo, freschi di ritorno in A, si ripresentano a San Siro lato Inter in maglia bianca con colletto blu e pantaloncini neri. Perdono 1-0, fanno un figurone, e tra le indiscrezioni di stampa appare anche quella di un Giacinto Facchetti - prossimo al ritiro - futuro direttore sportivo in luogo di Renato Cavalleri passato in corsa al Rimini. Ma non se ne farà nulla.