Atalanta-Juventus: storia dell’amicizia e dei tanti affari tra Bortolotti e Boniperti (e del mitico Luzzara da Cremona)

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A vete presente i buchi spazio-tempo? Quella vaga sensazione di déjà-vu, l’impressione di avere già vissuto una situazione magari anni e anni fa. Ecco, è capitato nei giorni scorsi quando il tam-tam del mercato (che è un po’ come la Borsa per Gordon Gekko in Wall street, non dorme mai…) ha dato la Juventus interessata a Marco Carnesecchi, portiere dell’Atalanta (e dell’under 21) in prestito alla Cremonese. Un predestinato, riminese di nascita, cresciuto nelle giovanili del Cesena e inseguito dalle big di mezza Italia e che insieme alla famiglia ha espressamente scelto Zingonia perché lo riteneva il miglior vivaio d’Italia. Poi l’impatto con la prima squadra pare non sia stato dei migliori, diciamo un problema d’irruenza giovanile, e l’Atalanta per dargli la possibilità di giocare con continuità e farsi le ossa l’ha spedito una settantina di chilometri a sud, in B, a difendere i pali grigiorossi, dove tra le altre cose ci sono gli ex nerazzurri Luca Valzania e Caleb Okoli, convocato insieme a Carnesecchi nel recente stage della Nazionale di Mancini. Insieme a quel Fagioli, scuola Juve in prestito a Cremona che, si dice, potrebbe far tappa a Bergamo nel caso di scambio incrociato. Atalanta-Cremonese-Juventus, un triangolo che in passato ha interessato tantissimi giocatori: c’è chi ha percorso tutti e tre i lati e chi si è fermato a due, ma la storia è di quelle che affonda le radici ormai mezzo secolo fa. La chiave di tutto è Achille Bortolotti, il capataz, presidente di lungo corso dell’Atalanta: in una parola sola, una leggenda.