Atalanta-Lecce: giù il cappello nel ricordo di Lorusso e Pezzella, bandiere ammainate troppo presto

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D omenica 12 febbraio il popolo nerazzurro ha ricordato il 26° anniversario della tragica scomparsa di Chicco Pisani: la curva Nord, cuore del tifo nerazzurro più caldo porta il suo nome. Il prossimo 2 dicembre per quello leccese sarà invece il 40° della morte di Michele Lorusso e Ciro Pezzella, vittime anche loro di un incidente stradale: avevano 36 e 29 anni. Solo dal 2018 il settore Nord dello stadio salentino porta il loro nome, ma il ricordo è vivo da sempre nei tifosi giallorossi. Un calcio d’altri tempi, quelli dove il confine Sud (della penisola, perché c’era anche Cagliari, tutto un altro paio di maniche) calcistico del Paese si stava pian pianino spostando da Napoli fino a Catanzaro e dietro le quinte cominciando a farsi strada realtà come Avellino, Lecce e Taranto, con Bari e Foggia a vivere stagioni tra alti e bassi. A fine anni ’70 il Catanzaro oscilla tra A e B, mentre i sogni di gloria di una delle piazze più bollenti (forse la più argentina come modo di tifare) d’Italia come Taranto si sono appena infranti con la morte di Erasmo Iacovone, piccolo e sgusciante attaccante molisano che nel febbraio 1978 sta trascinando a suon di goal i rossoblu nella parte alta della classifica cadetta. Una corsa interrotta anche in questo caso da un incidente stradale dalle circostanze persino più assurde: la sua utilitaria viene speronata da un’Alfa rubata e lanciata a tutta velocità e fari spenti da un ragazzo in fuga dalla Polizia. Iacovone ha 26 anni e sua moglie è incinta di 7 mesi: lo stadio tarantino, nel popolare rione Salinella, da allora porta il suo nome.