Atalanta, Miranchuk e quel «grazie» che non viene mai detto: il cruccio di Caudano (anche per se stesso)

storia.

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F reddissima soglia dell’anno. Tutto sempre uguale. L’Atalanta che non gioca. Il poco che trapela, anche se con internet è tutto cambiato, e non è più come ai tempi eroici del tifo del professor Caudano, quando di Atalanta, specie se era in serie B, non trovava che i trafiletti sulla «Gazzetta» e le reti in stringatissimi servizi Rai… Ora che la squadra è stabilmente nella parte destra della classifica, gioca in Europa ed esiste il web, l’abbondanza di notizie è perfino eccessiva, a volte. Ma allora…

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Il buon Elvio, in attesa di connettersi per un incredibile collegio docenti convocato durante le vacanze di Natale via Meet, ci ripensa. E gli sovviene quando si abbonò a «L’Eco di Bergamo» sulle ali dell’entusiasmo per la promozione in A ottenuta soprattutto da Mondonico e Ganz dopo una rimonta in classifica strepitosa. Esperienza non ripetuta, poiché il giornale, per colpa delle poste, gli arrivava al giovedì, o anche al venerdì. Quando la sua mente era già proiettata sulla partita successiva.