Atalanta e Samp: i 700 giorni che hanno rovesciato due storie (ma non allo stesso modo). Lo scritto di Ombra

storia.

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“U na máquina de golear”. Non c’è bisogno di tradurre dallo spagnolo. La definizione è coniata da Marca in data 28 gennaio 2021. Due anni fa. Più di settecento giorni che a volte sembrano un’eternità e un attimo dopo paiono essere volati. Momenti in cui sembrano successe talmente tante cose da quei giorni da non poterli più afferrare ma neanche ricordare, momenti in cui ritorni indietro nel tempo come se fosse ieri. Pochi mesi come i primi della stagione 2020/2021 sono capaci di condensare in un lasso di tempo così intenso e breve da sembrare estatico l’esperienza di Gian Piero Gasperini e della sua e nostra Atalanta. Parte il campionato con tre vittorie e 13 gol fatti, esce solamente una volta vincitrice dei successivi sei incontri ritrovandosi nona in classifica, conclude il girone con dieci risultati utili consecutivi. 22 punti, 26 gol realizzati e 7 concessi. Miglior attacco, miglior difesa, miglior media punti nella seconda metà dell’Apertura. Nel girone di Champions si passa dall’1-5 nel Gewiss vuoto col Liverpool e il pareggio con rimpianti con l’Ajax alle imprese di Anfield e Amsterdam Arena, intervallati dalla notte col Midtjylland con annessi e connessi. Il guanto di sfida è lanciato ora ai blancos di Madrid. E no, l’Atalanta non è vittima sacrificale. L’ Atalanta “mete miedo”. Mette paura.