Atalanta-Sassuolo, la storia di Alvarez Martinez, «El Canario». Il grande calcio uruguagio non smette di sfornare talenti

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J orge Valdano è argentino, ha vinto un campionato del Mondo nel 1986 a fianco di Diego Armando Maradona e segnato nella finale con la Germania (allora ancora) Ovest. In quegli anni giocava nel Real Madrid, del quale è stato anche allenatore delle giovanili e soprattutto direttore generale e sportivo. Calciatore e uomo di intelligenza rara, dopo aver attaccato le scarpe al chiodo ha dato alle stampe un libro imprescindibile come “Le undici virtù del leader. Il calcio come scuola di vita” dove spiega in modo approfondito come pochi la sua visione del calcio che va ben oltre i 90 minuti, gli allenamenti e la campagna acquisti. L’Argentina conta oltre 47 milioni di abitanti, il confinante Uruguay solo 3,5, in pratica come l’area metropolitana di Milano. Eppure non esiste al mondo un Paese che abbia vinto così tanto nel calcio in rapporto al numero di abitanti. Pochissimi. Valdano ha definito l’Uruguay in un modo strepitoso: “E’ uno di quei Paesi dove dovrebbero mettere delle porte di calcio alle frontiere. Al visitatore sarebbe chiaro che quel Paese altro non è che un grande campo di football con l’aggiunta di alcune presenze accidentali: alberi, mucche, strade, edifici…”. E in effetti la lista dei giocatori uruguagi di livello mondiale è semplicemente impressionante, da Ghiggia, Schiaffino, Andrade e Varela ai più recenti Francescoli, Suarez, Poyet, Forlan, Godin, Montero, Fonseca, Cavani, Recoba fino al portiere Muslera visto nella Lazio. Anche se il più grande numero uno rimane Ladislao Mazurkiewicz e subito dopo Roque Maspoli. Difficile credere che un Paese di meno di 4 milioni di abitanti produca senza sosta una simile genia di campioni, ma seguendo la teoria del calabrone di Einstein (l’attribuzione è però dubbia…) l’Uruguay non lo sa e continua a farlo. E ad avere in bacheca qualcosa come 19 trofei, compresi 2 Mondiali, il che ne fa la rappresentativa più titolata del mondo, anche se dal Maracanazo del 1950 in poi ha solo vinto Coppe America, l’ultima nel 2011.