F reddo becco sugli spalti, domenica 5 gennaio 1997, giornata grigia: squadre inchiodate sullo 0-0, 90° appena scoccato. Tra Atalanta e Verona ballano 7 punti in classifica, tutti a favore dei nerazzurri che fanno l’occhiolino all’Europa mentre gli scaligeri sono desolatamente penultimi. Eppure solo un attimo prima l’ex Maniero ha centrato un legno clamoroso raccogliendo il traversone di un altro ex, quell’Orlandini al suo primo incrocio con la squadra che l’ha cresciuto: la palla si schianta sulla base del palo alla destra di un Pinato impietrito. Come la curva Nord alle sue spalle che vede materializzarsi la beffa perché la palla prosegue e ballonzola lungo tutta la linea di porta fino a quando un difensore nerazzurro la caccia fuori. I gialloblu prendono coraggio e si ributtano in avanti, traversone a cercare ancora Maniero ma stavolta Pinato esce e abbranca la sfera. Siamo al 90°, dicevamo, e quello che succede dopo va immaginato attimo per attimo, frame su frame. La costruzione dal basso è ancora un concetto al di là dal venire contestualizzato, ma Pinato non lo sa: prende la palla e la spara in avanti in direzione di Pippo Inzaghi, uno che per un goal venderebbe l’anima e che la domenica prima con quello rifilato alla Roma a domicilio (un bel 2-0) è arrivato in doppia cifra.