Benalouane, l’ex «virtuale» di Atalanta e Fiorentina, ora fa gol a Nottingham

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C ome diceva Ernest Hemingway, «bisogna abituarsi che ai bivi più importanti della vita non ci sono cartelli». E Yohan Benalouane deve averlo imparato, eccome, ma forse gli va bene così: a volte azzecchi la strada giusta, altre meno. In altre ancora, come a Firenze, quella del campo non la trovi proprio: ma amen, capita. Un passo indietro, anzi due o tre: il franco tunisino (ci torneremo poi) arriva a Bergamo via Parma senza grandi aspettative a gennaio 2014 nel mercato di riparazione alla corte di Stefano Colantuono. Il primo anno si chiude con 16 presenze e una rete, ma nella porta dell’Atalanta, e capita in un rovinoso 0-4 casalingo proprio contro i crociati: lo statuario difensore (fisicamente un armadio a 6 ante, e pure parecchio aggressivo…) appoggia di petto un cross a Consigli che rimane quel filo basito. Sindrome da ex, verrebbe da dire, che arriva al top quando nel terzo di recupero il quarto gol lo segna Schelotto, entrato in campo sotto una bordata di fischi mai sentita.