Bergamo, 1984, Atalanta-Roma: così andò in frantumi il gemellaggio tra le due curve

storia. La storia di Dino Nikpalj

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I mprovvisamente il caos, la parte centrale della curva si apre di botto e tutto intorno si fa il vuoto. Un parapiglia totale e senza esclusione di colpi nella parte occupata dalla tifoseria ospite che ai tempi non aveva uno spicchio riservato: arrivava e si piazzava con striscioni e bandiere nel bel mezzo della Sud, circondata da ambo i lati da bergamaschi senza cordone di protezione alcuno. Normalmente le forze dell’ordine intervengono sugli spalti quando la situazione rischia di andare fuori controllo, come in quella partita del gennaio 1978 contro il Torino, con le immagini degli scontri corpo a corpo e con ogni mezzo (bastoni, aste, persino chiavi inglesi) che fanno il giro del Paese in pieni anni di piombo. Ma in quella domenica di sole di fine settembre 1984 c’è qualcosa che rende tutto se non strano quanto meno inaspettato: romanisti e atalantini se le stanno suonando di santa ragione ma sono gemellati. Eh sì, c’eravamo tanto amati. ‘Na vorta…