Caudano dopo la finale: la delusione per l’Atalanta, i nervi per chi parla di «zero titoli». E quelle rime per sfogarsi

Articolo.

Lettura 3 min.

A ssorbire, metabolizzare un dolore, o una delusione, non è facile mai. Figurarsi per un uomo solo e incline alla malinconia. Giovedì mattina complicato, per il professor Caudano all’indomani della seconda finale persa in tre anni. Della seconda finale persa con un rigore negato nella pancia, subito all’inizio, tanto per gradire. E più ancora che per il rigore, al mite Elvio non tornano i conti su un dettaglio che ha chiaro negli occhi e perfino nelle orecchie. Il confronto che lo lascia perplesso è fra due azioni contigue e simillime, sempre a inizio gara. Prima, Toloi interviene sulla palla di esterno e di conseguenza “sfiora” Ronaldo. Il verbo lo hanno usato i telecronisti e lui se lo è impresso nella mente. Fallo e calcio di punizione pericoloso dal vertice destro dell’area di rigore atalantina. Poi, esattamente dall’altra parte, vertice destro dell’area juventina, Cuadrado interviene sulla palla e di conseguenza travolge Gosens. Niente fallo, contropiede Juventus e rete dello 0-1. Why? Non ha because, il professor Caudano.