Caudano e l’attesa dell’urna: l’incubo Borussia... e di quel giudizio sprezzante

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I l Professor Caudano non ha nessuno con cui parlarne, ma è praticamente della sera della vittoria di Reggio Emilia sul Sassuolo che ha in mente il sorteggio di Champions. Scherzando, allora pensò alla sua Atalanta usando una frase del Foscolo dei Sepolcri. Il sommo poeta la spende per chi «non lascia eredità d’affetti», ma il mite Elvio la associò alla società nerazzurra, quando fra sé sospirò: «In genere, poca gioia ha dell’urna». Già, perché immaginandosi il sorteggio a venire, non potè non ricordare gli ultimi vissuti, quelli dell’Europa League di due anni prima: per il girone, Everton e Lione, Inghilterra e Francia, tanto per gradire, oltre alla cenerentola cipriota dell’Apoel. E, poi, soprattutto, vinto brillantemente e inaspettatamente quel piccolo torneo a quattro in cui tutti la davano per spacciata, l’Atalanta dall’urna, appunto, aveva pescato niente meno che il Borussia Dortmund, forse la più forte delle discese «a miracol mostrare» dalla Champions stessa. Caudano lo ricorda bene.