Caudano, la gioia per Gasp e il 4-0 dell’Atalanta al Venezia. E un ricordo triste: un padre in ospedale e un brutto ko

storia.

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L a sera perfetta. La sequenza perfetta, anzi. Vittoria a Torino con la Juventus, dopo così tanti anni, e successo mai davvero in discussione contro il Venezia. Poi, alla fine, la notizia del rinnovo del suo Gasperini, con conferenza stampa del mister non tanto riferita alla partita appena conclusasi, quanto affacciata sul domani e sul dopodomani, fra nitidezza di idee e di strategie. Il professor Caudano vorrebbe abbandonarsi alla gioia, come di rado gli capita. E lo fa.È una sera perfetta. Della piccola perfezione che può permettersi un uomo come lui. L’Atalanta sta procedendo egregiamente. È stupendo che Gasperini abbia rimontato il giocattolo (oltretutto inserendovi un ingranaggio pregiato come Koopmeiners), che ancora una volta si stiano diradando le paure di inizio stagione, che di nuovo vada maturando il torto delle cassandre che a ogni avvio difficoltoso vedono l’ambiente in crisi, il ciclo alla fine, Gasp ai titoli di coda, il decimo posto dietro l’angolo. Non è ancora dicembre e l’Atalanta sta correndo: oscilla fra il terzo e il quarto gradino della classifica e ha ripreso a segnare tanto. Il suo calcio, a tratti molto bello, non ha risentito neppure troppo delle numerose assenze. E l’artefice di tutto questo rimarrà a Bergamo.