Caudano, la mail di uno studente indiano e il senso dell’insegnamento (anche nel calcio e nell’Atalanta)

storia. Il nuovo racconto di Stefano Corsi

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Atalanta's head coach Gian Piero Gasperini during the Italian Serie A soccer match US Cremonese vs Atalanta B.C. at Giovanni Zini stadium in Cremona, Italy, 1April 2023. ANSA/FILIPPO VENEZIA (FILIPPO VENEZIA)

K abir ha provato con l’indirizzo mail di scuola, [email protected], e gli è andata bene. Gli è andata bene anche che il suo ex insegnante abbia guardato la casella di posta elettronica, che controlla abbastanza raramente, poco amando le comunicazioni istituzionali che per solito la affollano. Il testo era brevissimo, come accade di scriverne se l’anima è in pena:

Che cosa si deve fare, quando la vita ci dice sempre di no?

Kabir

Il buon Elvio ha letto con stupore, al risveglio. Si ricorda bene di Kabir, l’unico allievo indiano che abbia avuto in vita sua e l’unico che non sia mai riuscito a indurre, neppure lievemente, a studiare il minimo indispensabile. Che fosse al suo posto, nel banco, o che fosse interrogato, Kabir non lasciava mai quella sua espressione da santone ieratico e solenne, che non può occuparsi delle banali cose del mondo fenomenico. Non sapeva e pareva non volesse sapere. Si favoleggiava di una sua passione per la chitarra e per la letteratura russa. Ma lui, che non parlava mai, mai ne parlò, almeno a Caudano. Il quale, una volta, esasperato, lo portò dalla preside: “Io”, disse, “Non so più cosa fare. Non l’ho mai spaventato, non l’ho mai maltrattato, eppure lui studia pochissimo le mie materie, ancor meno delle altre, in cui peraltro risulta comunque insufficiente”.