Caudano soffre: per l’Atalanta che pareggia la partita e per uno studente che «perde» una promessa

storia. Il racconto di Stefano Corsi

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I l professor Caudano lo sapeva che sarebbe stata un pasticcio l’uscita didattica, ma al momento non aveva voluto pensarci. Del resto, sapeva che anche la partita interna con l’Udinese sarebbe stata un pasticcio, e, leggendo un articolo in cui veniva definita un “ostacolo relativo”, aveva scosso il capo, perché non c’è bisogno di aver compulsato i classici per sapere che il futuro non lo si ipoteca con spavalderie verbali che gli dèi regolarmente puniscono. Infatti. Match ostico, un miracolo per parte dei due portieri, pressione dei nerazzurri per lo più sterile, uno 0-0 da anni a.G., ovvero sia avanti Gasperini, quando non era rarissimo dominare gli avversari che arrivavano a Bergamo ma senza riuscire a fare gol. D’altronde, contro l’Udinese, in casa, l’Atalanta anche di Gasperini aveva conosciuto, proprio al suo primo anno, addirittura la sconfitta. Il buon Elvio la ricorda bene, perché il primo tempo fu giocato praticamente alla perfezione, uno spot del nascente miracolo del tecnico di Grugliasco, con occasioni, pali, traverse, parate del portiere altrui, salvataggi sulla linea, ma rete subìta in contropiede verso il minuto 45. Da Zapata, allora in bianconero. Il pareggio a inizio ripresa parve riassestare le cose, ma fu illusione. Lo segnò Kurtic, il quale, esultando, indicò un ipotetico orologio al polso, forse a dire che c’era tutto il tempo per vincerla. Anche quella volta, gli dèi del calcio dovettero indispettirsi dell’atto di ipoteca sul futuro prossimo, e l’Udinese vinse uno a tre… Insomma, di pasticci nella vita ne arrivano sempre, e un uomo come il professor Caudano ha una visione delle cose per cui tende a non sorprendersene. Perciò aveva accettato senza troppo soffrire il “risultato ad occhiali” (così lo definivano i radiocronisti quando lui era bambino) maturato al Gewiss Stadium e perciò si è presentato quasi rassegnato lunedì mattina all’uscita didattica di una delle sue prime.