Colpani, storia di un talento cresciuto ma non esploso all’Atalanta (ma che ha fruttato 9 milioni)

storia. Il lavoro di Filippo Maggi

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A ndrea Colpani è pronto a spiccare il volo, dopo una prima stagione in Serie A già di buon livello nel 2022/23. Soprannominato “Flaco” per via di una struttura fisica assai poco muscolosa ai tempi in cui frequentava tutti i giorni il “Bortolotti” di Zingonia, anche dopo essersi rafforzato sotto questo aspetto ha mantenuto il nomignolo. Anche dopo aver effettuato un preciso percorso di potenziamento in palestra, però, trovava diversi scettici sul suo conto tra gli addetti ai lavori, soprattutto per via di un approccio un po’ leggero nei contrasti che mostrava anche quando, da fuoriquota in Primavera, si era trovato a fronteggiare ragazzi più giovani. Forse anche per questo motivo ha trovato la definitiva consacrazione qualche metro più avanti rispetto a come era solito agire da ragazzino. Ex mezzala dal mancino importante, è ormai ora assimilabile a una sorta di da collante tra centrocampo e attacco, nelle dinamiche di gioco di Raffaele Palladino. Tra i tanti meriti attribuibili al tecnico campano del Monza, senza dubbio, c’è la capacità di averlo reso un elemento in grado di dire la sua anche nel massimo campionato. Un processo di inserimento parzialmente disegnato già nei mesi scorsi ed ora verso la sua maturazione, complice anche il ritorno di Sensi all’Inter, che ha finito per liberare una maglia da titolare in quella posizione.

Per capire tutto il percorso evolutivo, però, occorre tornare un attimo indietro. Colpani ha cominciato il proprio cursus honorum nel professionismo partendo da Trapani, in B, sotto la guida di Fabrizio Castori e Francesco Baldini.