Da Hansen e Soerensen a Kjaer e Cornelius: i danesi all’Atalanta (da studiare prima del Midtjylland)

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A livello di club il calcio danese non ha vinto nulla: il massimo risultato è stata una semifinale di Coppa Uefa del Brøndby nel 1991 con la Roma. I vicini di casa svedesi possono almeno vantare una Coppa Uefa col Göteborg di Stromberg nel 1983 e la finale di Coppa dei Campioni (persa) del Malmoe del 1979, i due club più rappresentativi della storia del Paese. In quello della sirenetta, invece, non è mai esistita una squadra davvero dominante: la più titolata è il Kb Copenaghen con 15 titoli. Nel 1992, dopo 12 anni senza successi, si è fusa con il B1903 dando vita al Fc Copenaghen (quello che ha eliminato l’Atalanta nei preliminari di Europa League del 2018) che ha vinto 13 campionati sui 28 disputati. Gli ultimi 6 se li è equamente spartiti con il Midtjylland, altra squadra nata da una fusione. La debolezza del calcio danese va ricercata in un semplice fattore: fino al 1978 non esisteva il professionismo. Chi voleva campare di pallone aveva solo una scelta, andare all’estero, come il grande (a dispetto dell’altezza, solo 1,65) Allan Simonsen, pallone d’oro del 1977, attaccante del Borussia Mönchengladbach prima e del Barcellona poi. Fino al 1971 chi decideva di fare il professionista non poteva nemmeno indossare la maglia della Nazionale che, non a caso, fino al 1986 non è mai riuscita a qualificarsi ad un Mondiale, pur giocando un gran bel calcio con gente come Laudrup (Michael, il fratello maggiore visto in Italia con Lazio e Juventus), Olsen, Mølby, Lerby e Arnesen. Quest’ultimo, una volta attaccate le scarpette al chiodo, è diventato uno dei dirigenti più quotati d’Europa: per un mese è stato anche a Kharkiv col Metallist quando in squadra c’era il Papu Gomez. Una volta sbloccati, i danesi («Danske Dynanite») sono diventati una delle squadre più rognose del continente e hanno vinto pure un Europeo nel 1992 (e una Confederations Cup tre anni dopo) subentrando in corsa alla Jugoslavia esclusa per motivi bellici.