«C audy, ascolta. Oggi pomeriggio ho due ore libere. Fra le tre e le cinque. E avrei bisogno di parlarti. Per caso, potresti? Una passeggiata intorno alle Mura? Ho bisogno davvero...». Messaggio delle 13. Margherita il sabato mangia dai suoi. Lo spedisce, sotto lo sguardo di muto rimprovero di suo padre, fra il secondo e la frutta. Il buon Elvio lo riceve tra capo e collo (e pensiero della partita di Napoli) mentre si sta gustando prosciutto crudo e mozzarella, abbinamento che ama e cerca di realizzare senza badare a spese sulla qualità di entrambe le componenti. Deglutisce. Cerca di razionalizzare. Ma la gerarchia dei pensieri gli si impone da sé, in un ordine che non potrebbe mutare. 1: A una persona che ha bisogno e lo scrive due volte in due righe, non si può dire di no (retaggio dell’educazione materna e del catechismo parrocchiale). 2: Margherita ha già ricevuto un diniego ed è impigliata in un suo lungo indugio: un altro “no” sarebbe definitivo, praticamente. 3: Una passeggiata pomeridiana può essere meno compromettente di un’uscita serale. 4. Se Margherita ha bisogno di parlare, parlerà lei. Provvidenzialmente. 5: La trasferta di Napoli gli è in sospetto, specie per come le due contendenti vi si sono preparate: il Napoli compatto per due settimane ad allenarsi, l’Atalanta dispersa in una frantumante diaspora internazionale. 5. Ma è il caso di perdere una partita, dopo anni e anni? È giunto il momento?