Fubal/1 Il Brescia in C è una storia di calcio, come l’Atalanta dell’81. E negli intrecci spunta Tullio Gritti...

storia. La storia di Dino Nikpalj

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Con questo racconto comincia una serie estiva - che chiameremo «Fubal» - di storie di calcio raccontate da Dino Nikpalj. Per la prima non siamo andati tanto lontani: giusto oltre l’Oglio.

c i siamo passati anche noi, solo che è successo una volta sola. I cuginetti d’oltreoglio hanno invece pensato bene di concedere il bis e provare ancora l’ebbrezza della C (vabbè, Lega Pro, ma la sostanza non cambia) dopo 38 anni. E l’hanno presa tutti non male ma malissimo, visto l’epilogo del playout di ritorno con il Cosenza allenato dall’ex nerazzurro (attenzione, è solo il primo di tanti incroci) William Viali al “Rigamonti”, con rete del pareggio incassata in pieno recupero, invasione di campo, incidenti e partita persa 0-3 a tavolino.

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Il fischio finale di fatto non è mai arrivato e l’arbitro se n’è fuggito negli spogliatoi con giocatori al seguito. Tutto sommato le rondinelle se la sono cavate con poco, solo 2 partite a porte chiuse, e non hanno nemmeno perso del tutto le speranze di tornare tra i cadetti dalla porta di servizio, puntando sulle difficoltà amministrativo-finanziarie della Reggina.

Nell’attesa il futuro prossimo venturo ha le sembianze della Lega Pro e con una serie di aggravanti che rendono la retrocessione ancora meno sopportabile. Nell’ordine, non necessariamente di priorità: la promozione in serie B della Feralpi Salò, quella in terza serie del Lumezzane e il probabilissimo sbarco dell’Atalanta Next Gen (la seconda squadra, per capirci) in quel di Caravaggio. Decisamente troppo per il gnaro medio e lo diciamo con tutta la comprensione possibile. In verità il primo derby interprovinciale era abbastanza atteso e quasi scontato dall’altro lato dell’Oglio, solo che i più se lo aspettavano con quelli di Salò in B, non con il Lume un gradino più sotto. A chiudere il cerchio mettiamoci pure il fatto che la squadra della capitale planetaria del tondino - e di ogni cosa che abbia una minima parvenza d’acciaio - ha come presidente un autentico mito (86 goal in 206 partite) del Brescia recente, l’airone Andrea Caracciolo, alla sua seconda promozione di fila dopo il fallimento del 2018. Uno che prima dello spareggio con il Cosenza ha ribadito la propria fede bresciana, a scanso di equivoci, ma è servito a poco.