P ochi mesi prima aveva vinto il torneo di Viareggio con la Juventus primavera del 2003, l’ultimo gradino di una carriera da allenatore in tutte le formazioni giovanili bianconere. Era da nove anni che la Juve non vinceva il prestigioso trofeo giovanile e l’avrebbe conquistato anche nelle due edizioni a venire. In squadra c’erano tra gli altri Mirante, Pago, Gastaldello, Konko (sì, lui…) e Cassani. Mentre esultavano sul prato dello stadio dei Pini dopo aver superato 1-0 lo Slavia Praga il Gasp era già arrivato ad una conclusione: il calcio giovanile non aveva più nulla da offrirgli, quasi non lo emozionava più. Pochi mesi dopo era già sulla sua prima panchina del calcio che conta: C1 girone B, con il Crotone. I rossoblu dopo qualche fallimento e cambio di nome (Kroton resta indimenticabile nelle figurine) sono reduci da un sesto posto abbastanza deludente, considerando che al termine della stagione precedente sono retrocessi dalla B dopo solo due stagioni. Tra i cadetti ce li aveva portati un altro ex bianconero, Antonello Cuccureddu: una promozione storica quella della stagione 1999-2000, la prima in serie B, gli ultimi ad arrivarci tra le calabresi. Ad aprire la strada era stato il Catanzaro, per più riprese presente anche in serie A, poi la Reggina e dopo ancora il Cosenza. Stop. Il Crotone aveva dovuto aspettare il nuovo millennio per provare l’ebrezza della cadetteria. L’ambiente è quello classico meridionale, caldo a prescindere: magari non incandescente come le piazze campane o siciliane, ma comunque giocare allo Scida non è una passeggiata. Nel girone ci sono nobili decadute come Catanzaro, Foggia, Sambenedettese e Taranto, ma anche le emergenti Viterbese, Benevento e Lanciano. Il Gasp si porta in Calabria due giovani della sua Juve, Paro e Gastaldello, davanti c’è un bomber come Vantaggiato, ad orchestrare il tutto un croato preso dagli spagnoli dell’Albacete già nelle stagioni in B: si chiama Ivan Juric e tra i due nasce un legame fortissimo.