I campi umili/1 Viaggio a Calanda, Aragona, Spagna. Terra e polvere, che tira vento, lì dove si gioca a futbol

storia.

Lettura 3 min.

R omero e il suo destino. I possibili arrivi. Gli infortuni, i recuperi, i rientri, le squalifiche. Chi scenderà in campo alla prima giornata. Gli schemi del Gasp. Il peso sul mercato, del Gasp. Se ci confermeremo nei quartieri alti della classifica. Essere tifosi significa, dall’inizio del Novecento, essere affetti da una passione sportiva, anziché, come in origine, da un’infezione prodotta da un batterio. E la passione è turbamento, sofferenza, incrinatura della tranquillità. Vuoi vivere bene? Domina le tue passioni, insegnavano i filosofi antichi, specialmente Epicuro da Samo, nel suo Giardino. Solo una triviale interpretazione del suo pensiero lo vuole edonista sfrenato: Epicuro, in realtà, predicava il vivere nascosto, l’atarassia che deriva appunto dalla rinuncia alle ambizioni… Un Epicuro moderno direbbe anche alle ambizioni di Champions, scudetto o Coppa Italia… Ma noi tifosi, figurarsi, trepidiamo anche per un’amichevole di metà agosto. E al pensiero del campionato che sta per iniziare. Antidoto? Sei mai ve ne fossero, un libro meraviglioso di un fotografo fantastico, l’olandese Hans van Der Meer, che in giro per l’Europa ha immortalato i campi delle serie inferiori, “quanto di più lontano potesse esistere dalla Champions League”, scrive nell’introduzione del suo “European fields”.