I pensieri del prof. Caudano: lui senza studenti, Gasp senza giocatori. C’era una volta l’Atalanta con 1 nazionale: Glenn

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P ausa per la Nazionale. Usa dire così. Per la prima volta in vita sua, il professor Caudano, se non la benedice, comunque la gradisce. Storicamente, detesta le domeniche o i finesettimana senza Atalanta. Gli paiono come quelli estivi: vuoti, sprecati, deprivati di quel contenuto di distrazione e passione che rende più vivibili tutti gli altri. Ma adesso è diverso. Tutto. L’Atalanta dell’ultimo mese era forse stanca. Certo, un poco meno brillante del solito. Quando gli avversari sembrano stellari con te ma poi non è che facciano sfracelli con gli altri, sei tu che hai qualcosa che non va. Lasciando stare il Liverpool, Napoli e Samp per il resto non si sono mostrate imbattibili. L’Ajax stesso, con i danesi strapazzati dal Papu e compagni, ha vinto di misura. Insomma, il periodo non era dei migliori, come spesso accade in avvio di stagione, all’Atalanta del Gasp. Questo anno anomalo, poi, con poche vacanze e poca preparazione, può avere ulteriormente complicato le cose, si è sforzato di pensare il buon Elvio. Per fortuna, gli ultimi, bellissimi venti minuti con l’Inter hanno mostrato antichi furori ed estri, compreso il goal di Miranchuk, che avrebbe meritato la curva piena e il suo boato. Caudano si aggrappa a quelli e alla sua fiducia nel Gasp. Ma staccare potrebbe fare bene.