Il prof. Caudano, gli arabi e il mercato. «Ma ecco ciò che del nostro calcio non potrete mai comperare»

storia. Il racconto di Stefano Corsi

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A nche a non curarsi del calciomercato, di calcio mercato si viene a sapere. Troppe le fonti di informazione, troppi gli spifferi, troppi i siti, i social, le radio. A meno di perseguire un isolamento assoluto, finendo per non conoscere più nulla del mondo, è impossibile non venir lambiti dalle notizie (vere o presunte poco cambia) circa i movimenti dei calciatori. Sicché neppure il mite Elvio Caudano ne resta indenne.

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E ha capito due cose: che l’Atalanta sta per perdere Højlund e che il calcio italiano, se non europeo, ha perso e perderà ancora tanti suoi campioni a vantaggio del calcio arabo. Ha anche colto un certo allarme, in giro: più di una voce si è elevata a segnalare il rischio di un depauperamento dei campionati del nostro continente (esclusa la Premier League), e in particolare della Serie A. Tonali e Onana sono partiti per l’Inghilterra, il nostro centravanti biondo verosimilmente li seguirà, mentre l’Arabia sì è già assicurata i vari Ronaldo, Milinkovic-Savić e Brozovic, e chissà chi altri ammalierà, magari a partire da Immobile od Osimen.