Il prof. Caudano e un pomeriggio diviso a metà: la scuola che riparte, il sorteggio di Champions e il girone dei suoi sogni

storia.

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V entisei agosto. La sola mail del giorno è la convocazione del Collegio docenti per il primo settembre, e il professor Caudano la scorre con malcelata noia e serpeggiante malinconia. L’ha trovata accendendo il computer per aggiornarsi sui sorteggi di Champions. Pomeriggio avanzato. Nove punti nove. L’occhio legge e il cuore, se non duole, si amareggia. Uno: approvazione verbale della seduta precedente. Formalità che avviene senza che nessuno legga mezza parola. Due: designazione segretario verbalizzante. Una vittima designata, poco importa chi sarà, specie a Caudano, certo che non toccherà a lui, perché grazie a Dio nessuno pensa mai a lui, per cose simili. Tre: nomina Commissione Funzioni Strumentali per proposta individuazione aree. Tutta roba che al buon Elvio non interessa minimamente, e che di fatto non sfiora gli studenti. Quattro: calendario impegni (prove alunni con sospensione del giudizio; colloqui per gli studenti in rientro dalla mobilità; scrutini integrativi). Caudano scuote la testa: non si fermerà nessuno, tutti bravi, tutti a posto, sia i debitori, sia chi è stato un anno all’estero, sia chi arriva da altra scuola. Cinque: organizzazione orario anno scolastico 2021-2022 (“tanto, che mi cambia?”, pensa fra sé Elvio, e vede davanti a sé settimane tutte più o meno uguali); Sei: orario prima settimana di lezione. Lunedì 13 settembre, 3 ore biennio (08:00-11:00) e 3 ore triennio (10:00-13:00), da martedì 14 settembre 4 ore al giorno. Da lunedì 20 settembre orario completo. Caudano pensa alla macchina che piano piano si avvia, e pensa che ancora le vorrebbe bene, se poi arrivasse alla meta di insegnare, valutare, discernere. Sette: accoglienza classi prime. “L’incredibile accoglienza”, mormora Elvio. Fiera delle banalità, mostrare dove sono la segreteria, le palestre, le scale, quanti i bagni, ricordare che bisogna portare i libri e arrivare in orario. Come se i nuovi ragazzini non fossero in grado (e non meritassero) di scoprirla da sé, la loro nuova scuola, giorno per giorno, spinti da curiosità o bisogno, nei suoi spazi e nelle due (ovvie) regole. Otto: delibera PON Reti e Cablaggio. Il professor Caudano qui si smarrisce, non conosce la sigla PON e ha vaga idea di che cosa significhino le parole che la seguono nella dicitura. È internet a chiarirgli le idee: il PON è il “Programma Operativo Nazionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, intitolato «Per la Scuola - competenze e ambienti per l’apprendimento», finanziato dai Fondi Strutturali Europei, che contiene le priorità strategiche del settore istruzione e ha una durata settennale, dal 2014 al 2020”. Nove: varie ed eventuali.