« Che meraviglia», pensa il professor Caudano, «quando la vita si incarica di smentire il nostro pessimismo e ci regala l’insperato! È tanto bello quanto è terribile se si prende la briga di vanificare un nostro ottimismo e ci infligge una delusione inattesa...».
Naturalmente, sta pensando all’Atalanta. Vedeva buio pesto, dopo la sconfitta interna contro la Lazio: le inseguitrici incalzavano, il Bologna lanciatissimo doveva salire a Bergamo, poi si trattava di andare a Milano a casa del Diavolo, squadra scialacquatrice ma a tratti bellissima; la nuova Juventus e la vecchia Roma vincevano senza convincere, ma vincevano, la Lazio stessa era lì. Il rischio di essere risucchiati in un mischione dantesco appariva concreto, e concreta era la prospettiva di essere, nel mischione, i più cagionevoli, proprio perché risucchiati, e quindi con la condizione psicologica peggiore.