Il prof. Caudano e quei pensieri sull’Atalanta «con la tigre nel motore» che c’era e ora vive nei ricordi

storia.

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T utto cambia e saggio è accettarlo. Vivere nella dimensione del tempo lo impone. Il professor Caudano ha in mente una canzone che recitava qualcosa di simile. “Col tempo, sai, col tempo tutto se ne va”… Gli pare la ascoltasse sua madre. Gliela rimanda la voce di Patty Pravo e sospetta sia un pezzo francese tradotto. Ma non ne è certo.

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Già, tutto se ne va. Tutto cambia. Anche l’Atalanta di Gasp. Alla fine, contro il Milan campione d’Italia l’ha sfangata. Ma mutando pelle. Elvio di auto s’intende poco o nulla, come di canzoni. Nemmeno ha la patente. Ma sa che una macchina vecchia non può più le prestazioni che garantiva da nuova. E sa che l’autista saggio si adegua: non può chiedere a un modello in là negli anni di fare ciò che faceva appena acquistato. Uguale per l’Atalanta gasperiniana. Quando aveva una tigre nel motore, ha schiantato il Milan più volte, in casa e fuori. Ultimamente, le aveva solo buscate. Forse, perché il guidatore si ostinava a chiederle l’aggressività di un tempo e la esponeva a infilate clamorose. Invece, domenica scorsa, l’atteggiamento si è fatto più prudente, le praterie per il contropiede non si aprivano alle spalle di difensori che non si sbilanciavano e che avrebbero faticato a recuperare, Zapata era abbastanza abbandonato, in avanti, e i rischi, dietro, sono stati contenuti.

Risultato, 1-1.