Intervista impossibile al campionato. «Io, i tamponi, e la classifica già sub judice. L’Atalanta? Che magone la sera del Psg»

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M a lei, l’ha fatto il tampone? «Ma non mi dica niente, non mi dica. C’ho tanto di quel veleno in corpo da mesi che se mi fanno un esame, si scioglie la provetta». Il signor campionato è un tipetto coi nervi tesi, di questi tempi. Mesi di stop, poi strapazzato per tutta estate a colpi di partite ogni tre giorni, col fiato sospeso. E ora, peggio che andar di notte. Una stagione supercompressa, con regole nuove o riviste, i cinque cambi, un mercato con sempre meno soldi in circolazione. E sempre questa enorme spada di Damocle sulla testa, chiamata Covid. Giocatori positivi al virus che fioccano giorno dopo giorno, e un «caso» che già mette in dubbio parecchie certezze, casomai ce ne fossero state. L’intervista al campionato è un classico d’inizio stagione. Fantasia, ma mica troppa: qui la realtà è in perenne sorpasso a destra.

Ci si risente, eh? Abbiamo aspettato le prime tre giornate per parlare con lei a bocce ferme, con la sosta per le Nazionali e il mercato finito. Come sta?

«Nero, guardi. Tre giornate e se ne sono già viste di tutti i colori. L’unica cosa positiva è che mi sento un tantino più equilibrato degli anni scorsi. Insomma, a ottobre non sono già sicuro della fine che mi toccherà fare a fine stagione. Che qui ormai nel guardaroba è solo abiti bianconeri. Una rinfrescatina ci starebbe bene».

Allora partiamo da qui: non solo la Juve favorita?

«Beh, lo dite voi giornalisti, lo dicono un po’ tutti, e lo dicono anche i fatti. La Juventus ha deciso di cambiare allenatore e ha stupito tutti con Pirlo, che sarà pure un bravo ragazzo ma che esperienza ha? Nessuna. Si è tenuta Cristiano Ronaldo, che per carità: guai a discuterlo, ma i suoi annetti ce li ha pure lui. E poi non mi pare che abbia fatto tutto sto gran mercato. Certo, ha preso Chiesa...».