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«Io, il pallone del rigore. In Maresana? No, in Valle»

L’INTERVISTA IMPOSSIBILE Mistero sulla fine della palla calciata dal dischetto da Zapata. La confessione: «Ogni rigore è un incubo, non finiamo mai in porta. Adesso venitemi a prendere, voglio tornare al mio lavoro». Ma poi, spunta (quello vero), a casa di Simone

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T utti lo pensavano, lo volevano, lo spingevano in fondo alla porta. Dal dischetto, undici metri alla velocità della luce e poi gol, 3-3, e adesso ce la giochiamo. Invece, Zapata su quel pallone è andato male male. Rincorsa incerta, che trasmetteva la sensazione d’incertezza. Dove la tiro, sta palla che pesa una tonnellata? La tiro centrale, che discorso. Pure Cristiano Ronaldo, all’Olimpico contro la Lazio, dopo l’errore precedente «l’ha toccata piano», sotto la traversa.

Dentro la porta, però. Lei, invece, caro pallone del rigore sbagliato... come sta, adesso?

«Non mi dica, tutto un dolore».