Juve-Atalanta, l’avversario da leggere è Kean: dal Toro al bianconero, e un grande futuro già un po’ consumato (a 21 anni)

storia.

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È una storia particolare, quella di Moise Kean. Di anni ne ha ventuno, ma ha già giocato in tre dei cinque più importanti campionati europei. Ha dodici presenze con la maglia dell’Italia e otto partite giocate in Champions League. E tante responsabilità sulle spalle, fin dal primo giorno. Nasce a Vercelli il 28 febbraio del 2000, da genitori ivoriani emigrati in Italia nel 1990. All’età di cinque anni si trasferisce con la mamma e i due fratelli ad Asti, dove inizia a tirare i primi calci al pallone. Entra fin da subito nella scuola calcio dell’Asti, ma a sette anni viene notato dal Torino, che lo fa entrare nel settore giovanile. Il calcio è centrale in famiglia: il cugino di Moise, Abdoulaye Bamba, gioca nel vivaio della Juventus. E lo convince nel 2010 a passare dal granata al bianconero. Una scelta che ripagherà Moise Kean qualche anno più tardi. Parte dai pulcini, arriva fino alla prima squadra. Nel frattempo viene convocato in tutte le nazionali giovanili, a partire dalla Under 15.

La storia vera e propria inizia nella stagione 2016-2017, con Massimiliano Allegri in panchina: Kean fa su e giù tra la Primavera e la prima squadra, con cui esordisce in Serie A e Champions League, diventando il primo classe 2000 a giocare nel campionato italiano e nella più prestigiosa competizione internazionale.