La storia del Flaminio e dell’Atalanta al Flaminio (di calcio e di botte), lo stadio preferito dai laziali (nonostante Lotito)

storia. Il racconto di Dino Nikpalj

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A proposito di vecchi (soprattutto) e nuovi stadi, dalla Capitale arriva la notizia che il Campidoglio ha dato il via libera al progetto di un nuovo impianto da 62mila posti in quel di Pietralata. Taglio del nastro previsto per il 2027 (salvo complicazioni, hai visto mai…), costo 600 milioni a carico della famiglia yankee Friedkin, un americano a Roma, insomma. Ah, ovviamente stiamo parlando dello stadio della “maggica”, al secolo l’as Roma che proprio tra quattro anni vorrebbe festeggiare il centenario della fondazione abbandonando l’Olimpico per una casa tutta sua. Una rarità nel calcio del Belpaese abituato alla comproprietà, fattispecie che appena superati i confini non solo non condividono, ma proprio non capiscono. Andate a dire a uno di Glasgow sponda Rangers di condividere anche solo un campetto d’allenamento qualsiasi con quelli del Celtic, roba da campane a martello… E ‘a Lazzzio che fa? Bella domanda alla quale il patron Claudio Lotito ha risposto da par suo: facendo il solito apparente casino per capirci, ma in modo assolutamente non casuale, perché l’uomo è più che scaltro. Prima si è detto disponibile a considerare il ritorno in quell’autentico monumento (soprattutto laziale) che è il Flaminio, poi ha fatto marcia indietro: “L’impianto, in base alle norme di sicurezza attuali, può contenere 16mila spettatori. Per noi sarebbe inadeguato, perché il nostro stadio deve averne almeno 45mila. Oltre alla capienza c’è il problema della copertura: non possiamo tornare agli anni Sessanta quando andavamo allo stadio con l’ombrello. Poi c’è la questione parcheggi e viabilità: sono cose risolvibili ma servono autorizzazioni. Il progetto lo presento se so che potrà essere approvato, altrimenti evito. Ho un piano B, che è la realizzazione dello stadio da un’altra parte. In quel caso, però, il Comune mi dice di non essere disponibile perché non vuole occupare altre aree. Siamo prigionieri di una situazione da 19 anni”.