L’Atalanta andrà a Madrid sulle orme di... Federico Magallanes. A Bergamo un mezzo flop, al Real un flop completo

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D all’urna di Nyon è uscito il nome più ambito: Real Madrid. Forse non il più temuto ma sicuramente quello con più fascino, quello il cui palmares fa venire le vertigini. Diciannove trofei in Europa: tredici Coppe dei Campioni o Champions League che dir si voglia, due Uefa Europa League e quattro Supercoppa Uefa. Se poi ci aggiungiamo le tre Coppe Intercontinentali e le quattro coppe del Mondo per club FIFA arriviamo a un totale di ventisei titoli di livello mondiale, un numero che fa venire i brividi. Una squadra da sempre mito, a cui ci avviciniamo per la prima volta dopo averla sfiorata nell’estate 2007. Era la prima stagione di Del Neri a Bergamo e si andò alla Coruna a disputare il Trofeo «Teresa Herrera». C’era l’Atalanta e altre tre squadre: i portoghesi del Belenenses, gli spagnoli del Deportivo La Coruna e loro, quelli del Real Madrid. Classico torneo a quattro con semifinali e finali; l’Atalanta perse la sua partita con Il Deportivo (ai rigori dopo il pari ai regolamentari) e così non ci fu la sfida col Real. Ci sfiorammo, tutto finì lì. La nostra storia col Real finisce in quel torneo nel nord della Spagna, o forse no, perché la realtà supera sempre la fantasia. Esiste infatti nell’universo calcistico atalantino e quello dei «blancos» un anello di congiunzione capace di unire queste due società più di vent’anni fa. Si chiama Gerardo Federico Magallanes Gonzales, nato il 22 agosto 1976 a Montevideo. Alzi la mano chi l’ha dimenticato: probabilmente nessuno. Ma alzi la mano chi ricordava che, dall’Atalanta, andò proprio al Real Madrid.